We talk about failure as a natural part of life (and how to deal with it), being stuck in an elevator in Rome, getting lost (I mean, literally), time travel, growing up in a small town… and more!
Puntata sottotitolata in italiano:
Diversi e felici
We talk about failure as a natural part of life (and how to deal with it), being stuck in an elevator in Rome, getting lost (I mean, literally), time travel, growing up in a small town… and more!
Puntata sottotitolata in italiano:
Ho chiesto a Stefano Nazzi se ha mai ricevuto un feedback da una persona coinvolta in una delle indagini da lui narrate, com’è arrivato a occuparsi di cronaca, quale caso non sarebbe rimasto irrisolto se fosse successo oggi e perchè… e un bel po’ di altre cose! E lui mi ha risposto. Egragiamente, direi.
In questa puntata esploro il tema dell’incontro tra passione e longevità, insieme a 3 persone che suonano insieme da tre decenni e mezzo e sono salite sul palco più di 1200 volte.
In a hotel in Barcelona, me and Melvin talk about how weird he felt while growing up, early NOFX years, how their approach to making records changed along the way, the importance of empathy, The Melvinator… and more!
Puntata sottotitolata in italiano:
Nella pima (e forse unica?) puntata live di Strano podcast, registrata a Bologna, Giada Arena parla con Ame della sua infanzia da attrice bambina, di come tutto sia politica, di viaggi nel tempo e di una manciata di altre cose. Ad aggiungere un po’ di follia, anche Giacomo Bagni e Chiara Sagramola di Orecchiabile newsletter e un pubblico scatenato (ma con moderazione). Una puntata STRANA (ah, ah.)
Tommaso Colliva è membro dei Calibro 35 ma non lo vediamo mai sul palco, produce dischi di band famosissime (dai Muse a Diodato) e ha vinto un Grammy ma continua a difendere il suo diritto alla meraviglia quando ascolta la musica. Tommaso fa un sacco di cose interessanti, e me le ha raccontate.
Isabella Borrelli (attivista lgbtqia+) e Populous (dj/producer) mi raccontano i loro coming out e i loro percorsi di scoperta di sé.
Parliamo dei primi ricordi musicali di Meg, della sua crescita da “strana”, di come essere felici, di pregiudizi nel mondo musicale, di libri belli e di un bel po’ di altre cose.
Parliamo di come ci si racconta alle altre persone, di scoperta di sè e poi io inizio a fare le mie solite domande sciocche e finiamo a parlare di viaggioni mentali e di teletrasporto. Ovviamente.
Una lettera aperta alla mia stranezza: una storia di sputi, morte, corpi nudi e gratitudine.